La barca che certamente ha suscitato il maggior interesse parte
del pubblico, e che ha avuto più successo, tra quelle progettate
dalla Sparkman & Stephens Inc. di New York, è quella
nota con la sigla S&S 34. Fu disegnata nel 1969 per conto
di un cliente britannico, Mike Winfield della Winfield & Partners
Inc., che aveva fatto espressa richiesta per un piccolo veliero
da crociera/regata oceanica.
Il successo di questo modello fu strabiliante, e non solo perché
uno dei primi clienti ad ordinarne una fu Sir Edward Heat, allepoca
membro del Parlamento, e poi Primo Ministro del Governo di Sua
Maestà, ma anche perché la costruzione, seguita
direttamente dagli ingegneri della S&S in ogni sua fase, era
eccezionale. Il cantiere decise sino dallinizio di non costruire
più di 48 unità allanno, in modo tale da non
comprometterne la qualità (il primo anno, a gennaio, immediatamente
dopo la presentazione al Salone di Londra, già 33 contratti
dacquisto erano stati firmati, da clienti sia inglesi sia
americani).
Forse una delle prime barche disegnate con un orientamento già
indirizzato verso le nuove regole di stazza IOR, lS&S
34 è un piccolo veliero assai elegante, in cui si coglie
tutta la positiva influenza del RORC (Royal Ocean Racing Club),
infatti ha slanci alquanto pronunciati, bordo libero basso e cavallino,
poco pronunciato ma elegante nella sua linea gentile, sezioni
dello scafo arrotondate, che mostrano già una leggera campanatura
verso il trincarino; pinna a "squalo", timone separato
con uno skeg importante.
Larmamento è a sloop in testa dalbero, con
sartie volanti alte, e un piano velico caratteristico per quellepoca,
in cui si accentuava la superficie del fiocco (160%) su quella
di randa. Le doti di questa barca erano e sono ancora oggi eccezionali
soprattutto nelle andature di bolina, anche se la tendenza è
quella di andare allorza, ma basta avere la mano leggera
nella regolazione di randa, che subito il timone si alleggerisce
e la barca cessa di essere eccessivamente ardente. Il baglio massimo
generoso (non si deve pensare alle barche di oggi, per una barca
di 10 metri della fine degli anni 60, i suoi 3.07 metri
erano considerati tanti) ha dato la possibilità ai progettisti
di disegnare una sistemazione degli interni decisamente logica
e funzionale.
Entrando sotto coperta dal voluminoso tambuccio centrale, sulla
dritta si trova langolo cucina, ben equipaggiato con fornello,
lavello in acciaio inox e ghiacciaia, sulla sinistra, la cuccetta
del navigatore, che si estende sotto la panca del pozzetto, e
la cui testata funge anche da sedile per chi lavora al tavolo
da carteggio, esattamente alla sinistra della scaletta di ingresso.
Un quadrato spazioso, con due divani, uno per ogni murata e tavolo
dotato di una base telescopica che gli permette di essere abbassato,
in modo tale che la cuccetta di sinistra diviene alloccasione
una confortevole matrimoniale.
A proravia della dinette si trova una paratia, e poi il bagno
passante, unaltra paratia e poi la cabina di prua con cuccette
in tubolare abbattibili, tali da lasciare spazio al generoso corredo
velico di cui erano solitamente dotate queste barche, originariamente
acquistate quasi tutte da armatori regatanti, piuttosto che da
croceristi.
Per il motore, di serie il cantiere forniva un Volvo Penta da
17 CV, ma era possibile pagare un sovrapprezzo ed avere in dotazione
il Farymann da 12 CV. Per la sua sistemazione si è trovato
un posizionamento, dettato dallo spirito regatante dei progettisti,
a centro barca, immediatamente a poppavia dellalbero. Ciò,
oltre ad avere il chiaro vantaggio di offrire totale accesso sui
quattro lati (cosa ancora oggi poco vista soprattutto su barche
piccole), aveva lovvio scopo di posizionare un peso non
indifferente, in proporzione a quello della barca, in centro e
in basso, con conseguenze positive sulla stabilità della
barca.
La barca, che venne proposta ad un prezzo allepoca considerato
basso, circa $ 40.000, fu costruita da Winfield & Partners,
che e poi cedette la licenza alla Aqua Fibre Ltd, un altro cantiere
inglese. Nello stesso tempo si iniziò a produrla anche
in Australia, dove il successo fu senza precedenti. Proprio in
quel paese, dove le condizioni del mare sono generalmente note
per essere dure, lS&S 34 si è guadagnato tutte
le vittorie della celebre regata Sidney Hobart, dal 1969
al 1974.
A tuttoggi la flotta più importante, da un punto
di vista numerico, di S&S 34 si trova proprio concentrata
in Australia. Ricordiamo anzi a questo punto che il diciassettenne
australiano Jesse Martin ha terminato un giro del mondo senza
scalo, a bordo di Lionheart, un S&S 34, entrando di diritto
nel libro dei records del World Sailing Speed Records Council
come il più giovane navigatore ad avere circumnavigato
il globo senza assistenza esterna.
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