S&S Club Italia
Il sito delle barche Sparkman & Stephens in Italia
  User Name:
 
  Password:
 
  Password dimenticata ?
 
   
 
   
 
   
  Registrazione
  Homepage Forum
  Lista Iscritti
  Regolamento del Forum
  S&S Club Italia
 
 
1 . 
  Generale - Alcune idee su come condurre l’Impala 35’. (di Alessio)
 
 
 
03 Gennaio 2010 - 16:46
#1
 
  clarmont Registrato il: 01 Dicembre 2009
Posts: 9
 
  Alcune idee su come condurre l’Impala 35’. (di Alessio)  
  Il piano Velico
Quando abbiamo acquistato la Strega avevamo su una randa spanciata un genova 145% in mylar, un genova 2 135% con la bugna alta.

Vela di prua
Il primo ad andarsene, quasi subito, è stato il genova in mylar che ha cominciato a rompersi e non c’è stato più niente da fare, fin che c’era aveva sempre una gran bella forma ed andava benissimo, quindi lo abbiamo rifatto uguale, però in dacron biradiale, un genova medio leggero molto bello della veleria UK ora OneSail, il fatto è che il GML si porta fino a 10 nodi di reale, poi è troppo, quindi, andando in crociera non si usa perché spesso il vento sale oltre i 10 e ci sarebbe da cambiarlo, per cui abbiamo forzatamente utilizzato il 135% (si vede nelle foto) ; questa si è rivelata una vela giusta perché, senza ridurla si può portare fino a 20 nodi di reale se si fa la bolina stretta o il lasco, non di bolina larga e traverso perché oltre i 15 nodi comincia a sforzare troppo però, se la navigazione non è lunga e non si vuole ridurre basta fare un “bordeggio improprio” si stringe al vento per un po’ fino a poter poggiare oltre il traverso e siamo a posto; se si devono fare molte miglia vale la pena di lavorare un quarto d’ora e prendere la mano di terzaroli (al fiocco).
In questo modo si va in crociera con una vela sola, senza avvolgi fiocco, ma senza sgarrocciarla mai, ho fatto fare una tasca da fissare alla battagliola dove si ripone il fiocco, come si fa per la randa col copri randa.
Migliorie: sto studiando di rifare il genova 135% con materiali più avanzati e leggeri, in questo modo si potrebbe migliorare la velocità coi venti leggeri senza ridurre la capacità di reggere i venti più forti, ma a tutto c’è una contropartita.

Trinchetta
Se rinforza ancora abbiamo la trinchetta su uno strallo volante murato a un golfare in coperta (ben fissato alla paratia del gavone dell’ancora) la soluzione che abbiamo adottato per l’incappellaggio secondo me è molto migliorabile, infatti l’abbiamo fissato circa mezzo metro sopra le crocette con sartie volanti rinviate al bozzello dello spy, funziona, ma la trinchetta è un po’ piccola, col tempo ho visto soluzioni più soddisfacenti con l’incappellaggio alto, mezzo metro sotto l’incappellaggio dello strallo e senza volanti, mi sembrerebbe una soluzione ideale: si potrebbe avere una trinchetta bella grande da usare ammainando il genova oltre alla vela da tempesta.
Svantaggi di tutto ciò: rispetto all’avvolgifiocco, c’è da alzare e ammainare il fiocco, la barca risulta più lenta coi venti molto leggeri specialmente alle andature più larghe.
Vantaggi: se rinforza il vento siamo sempre pronti a bolinare alla perfezione.
Se si trovasse il modo di armare un metro di bompresso la soluzione ideale sarebbe il “code zero”, mi sembra difficile, ma si può sperare che a qualcuno di noi venga in mente una soluzione brillante.

Randa.
La nostra preoccupazione di rifare subito un genova 145%, per quanto riguarda l’uso da crociera, era un errore. La Strega ha cominciato ad andare molto meglio l’anno successivo quando abbiamo fatto la randa nuova, molto magra, tutta steccata, massimo allunamento; la Strega ora bolina strettissima con minimo sbandamento e, quindi, senza alcuno sforzo, docilissima al timone anche quando è troppo invelata, basta mandarla al vento, non si ferma mai.
Regolazione: va tenuta mollata, sempre più mollata di come potrebbe sembrare giusto; provare per credere: quando vi sembra in perfetto assetto di bolina, filetti a posto e tutto il resto, mollate cinque centimetri, normalmente si guadagna mezzo nodo.

Garrocci o avvolgifiocco
Siamo rimasti in pochi, molto pochi ad avere i garrocci; l’idea che tirando una cimetta si ammaini ha un fascino quasi irresistibile, assolutamente irresistibile per le armatrici.

Pro garrocci:
Quest’anno c’è stato poco vento, ma se guardate le foto della Sidney-Hobart 2008 vedrete che il vincitore, e diversi altri, avevano su delle belle vele ingarrocciate. (questo non vuole dire niente, ma mi serve molto per non sentirmi completamente fuori dal tempo).

Contro avvolgifiocco:
è successo, in barca di amici, che un fiocco non avvolto perfettamente è stato divelto in navigazione durante un repentino colpo di vento a 30 nodi; ha formato una grande orecchia nella parte alta e sbattendo scuoteva violentemente la barca (un freja) fino al bulbo; io ho avuto veramente qualche timore, intanto s’era alzata un’onda di un paio di metri, tentativo inutile di riavvolgere la parte alta a “vira e stramba”, per fortuna dopo un po’ la vela si è spaccata ed ha cominciato a sfilacciarsi; randa e motore siamo arrivati sotto la Vegliaia (Li) con le stelle filanti in testa d'albero e abbiamo ammainato col coltello.

Ometto le fin troppo scontate, ma altrettanto valide tési avverse.
 
     
 
 
     
 
 
     
 
 
04 Gennaio 2010 - 09:49
#2
 
  matteosalamon Registrato il: 30 Novembre 2009
Posts: 95
 
 
Caro Alessio,

complimenti, molto interessante la tua analisi. Noi sul nostro Swan 38 Only You (girafiocco, da pigroni!) abbiamo uno strallo di trinchetta armato in testa d'albero, quindi senza volanti. Lo strallo l'ho fatto fare in kevlar cosi' quando e' a riposo non rischia di danneggiare l'albero sbattendoci contro, ed e' armato 170 cm a poppavia del punto di mura del fiocco, golfare in coperta, contro piastra sotto e rimando in chiglia con un tirante in acciaio.
Questa vela la si usa abitualmente con venti reali sopra i 30 kn (e' un po' piccola, circa 16 mq.), ma quando serve, allora si che la barca invece di coricarsi e inevitabilmente fermarsi, cammina e rimane morbida al governo!

Vele di prua: abbiamo un 110% in dacron che e' la vela "per tutto l'anno", eccellente (anche se ovviamente un po' scarsa con venticelli deboli) e un 135% di kevlar (ma sto pensando di tornare al tradizionale dacron) che, esattamente come hai descritto tu per l'Impala 35, e' una vela quasi perfetta, fino a una ventina di nodi e' performante. Concordo pienamente anche con l'analisi di come va portata la randa.
Allego una foto di Only You con una mano di terzaroli e trinchetta.
Buon S&S a tutti!

Matteo (Swan 38 Only You)
 
     
 
 
     
 
 
05 Gennaio 2010 - 12:12
#3
 
  pampero Registrato il: 30 Novembre 2009
Posts: 27
 
 
Ciao Alessio,
anche la mia impressione è stata che il genoa al 150% che ho sia troppo grande da avere come unica vela. Appena rinforza anche poco non è più adatta a bolinare stretto, e si sa che bolinare con un genoa rollato (ebbene si ho il rollafiocco) non è il massimo.

Sto pensando che appena devo cambiarlo lo faccio fare anche io al 130%.

Una domanda: come è fatto il rinforzo dello stralletto? Anche il vecchio proprietario della mia lo ha fatto mettere e mi sembra molto ben fatto. Fissato con un bel rinforzo sulla paratia dell'ancora. Hai messo anche un tirante fino in chiglia?


Ciao e a presto,
Giulio
 
     
 
 
24 February 2010 - 17:42
#4
 
  clarmont Registrato il: 01 Dicembre 2009
Posts: 9
 
 
Per quanto riguarda il rinforzo all'attacco dello stralletto, non c'è il tirante in chiglia, la traversa strutturale ben resinata da murata a murata sembra essere sufficiente.
 
     
 
 
02 Ottobre 2012 - 20:06
#5
 
  lorenzogentili Registrato il: 02 Ottobre 2012
Posts: 2
 
 
Original message:
Il piano Velico
Quando abbiamo acquistato la Strega avevamo su una randa spanciata un genova 145% in mylar, un genova 2 135% con la bugna alta.

Vela di prua
Il primo ad andarsene, quasi subito, è stato il genova in mylar che ha cominciato a rompersi e non c’è stato più niente da fare, fin che c’era aveva sempre una gran bella forma ed andava benissimo, quindi lo abbiamo rifatto uguale, però in dacron biradiale, un genova medio leggero molto bello della veleria UK ora OneSail, il fatto è che il GML si porta fino a 10 nodi di reale, poi è troppo, quindi, andando in crociera non si usa perché spesso il vento sale oltre i 10 e ci sarebbe da cambiarlo, per cui abbiamo forzatamente utilizzato il 135% (si vede nelle foto) ; questa si è rivelata una vela giusta perché, senza ridurla si può portare fino a 20 nodi di reale se si fa la bolina stretta o il lasco, non di bolina larga e traverso perché oltre i 15 nodi comincia a sforzare troppo però, se la navigazione non è lunga e non si vuole ridurre basta fare un “bordeggio improprio” si stringe al vento per un po’ fino a poter poggiare oltre il traverso e siamo a posto; se si devono fare molte miglia vale la pena di lavorare un quarto d’ora e prendere la mano di terzaroli (al fiocco). In questo modo si va in crociera con una vela sola, senza avvolgi fiocco, ma senza sgarrocciarla mai, ho fatto fare una tasca da fissare alla battagliola dove si ripone il fiocco, come si fa per la randa col copri randa. Migliorie: sto studiando di rifare il genova 135% con materiali più avanzati e leggeri, in questo modo si potrebbe migliorare la velocità coi venti leggeri senza ridurre la capacità di reggere i venti più forti, ma a tutto c’è una contropartita.

Trinchetta
Se rinforza ancora abbiamo la trinchetta su uno strallo volante murato a un golfare in coperta (ben fissato alla paratia del gavone dell’ancora) la soluzione che abbiamo adottato per l’incappellaggio secondo me è molto migliorabile, infatti l’abbiamo fissato circa mezzo metro sopra le crocette con sartie volanti rinviate al bozzello dello spy, funziona, ma la trinchetta è un po’ piccola, col tempo ho visto soluzioni più soddisfacenti con l’incappellaggio alto, mezzo metro sotto l’incappellaggio dello strallo e senza volanti, mi sembrerebbe una soluzione ideale: si potrebbe avere una trinchetta bella grande da usare ammainando il genova oltre alla vela da tempesta.
Svantaggi di tutto ciò: rispetto all’avvolgifiocco, c’è da alzare e ammainare il fiocco, la barca risulta più lenta coi venti molto leggeri specialmente alle andature più larghe. Vantaggi: se rinforza il vento siamo sempre pronti a bolinare alla perfezione. Se si trovasse il modo di armare un metro di bompresso la soluzione ideale sarebbe il “code zero”, mi sembra difficile, ma si può sperare che a qualcuno di noi venga in mente una soluzione brillante.

Randa.
La nostra preoccupazione di rifare subito un genova 145%, per quanto riguarda l’uso da crociera, era un errore. La Strega ha cominciato ad andare molto meglio l’anno successivo quando abbiamo fatto la randa nuova, molto magra, tutta steccata, massimo allunamento; la Strega ora bolina strettissima con minimo sbandamento e, quindi, senza alcuno sforzo, docilissima al timone anche quando è troppo invelata, basta mandarla al vento, non si ferma mai. Regolazione: va tenuta mollata, sempre più mollata di come potrebbe sembrare giusto; provare per credere: quando vi sembra in perfetto assetto di bolina, filetti a posto e tutto il resto, mollate cinque centimetri, normalmente si guadagna mezzo nodo.

Garrocci o avvolgifiocco
Siamo rimasti in pochi, molto pochi ad avere i garrocci; l’idea che tirando una cimetta si ammaini ha un fascino quasi irresistibile, assolutamente irresistibile per le armatrici.

Pro garrocci:
Quest’anno c’è stato poco vento, ma se guardate le foto della Sidney-Hobart 2008 vedrete che il vincitore, e diversi altri, avevano su delle belle vele ingarrocciate. (questo non vuole dire niente, ma mi serve molto per non sentirmi completamente fuori dal tempo).

Contro avvolgifiocco:
è successo, in barca di amici, che un fiocco non avvolto perfettamente è stato divelto in navigazione durante un repentino colpo di vento a 30 nodi; ha formato una grande orecchia nella parte alta e sbattendo scuoteva violentemente la barca (un freja) fino al bulbo; io ho avuto veramente qualche timore, intanto s’era alzata un’onda di un paio di metri, tentativo inutile di riavvolgere la parte alta a “vira e stramba”, per fortuna dopo un po’ la vela si è spaccata ed ha cominciato a sfilacciarsi; randa e motore siamo arrivati sotto la Vegliaia (Li) con le stelle filanti in testa d'albero e abbiamo ammainato col coltello.

Ometto le fin troppo scontate, ma altrettanto valide tési avverse.



 
 
Caro Alessio. ho appena acquistato Criloa, un Impala 35, scafo N.6

la stiamo atrezzando per attraversare l atlantico con gli alisei di quest anno. Stiamo lavorando su varie cose con buoni consiglieri e lavoro ma nessuno ha esperienza diretta su una barca simile. Dobbiamo rifare il genoa e forse anche altre vele. Mi chiedevo se in questi ultmi anni hai provato nuove soluzioni rispetto a quelle indicate in questo tuo messaggio del 2009. Potrebbero essere vitali anche per la nostra barca

se hai voglia possimao sentirci su skype: lorenzogentili oppure via email lorenzo@gentilaipri.com

grazie e buon vento
Lorenzo
 
     
 
 
 
1 . 
 
Argomenti : 81 Posts : 341 Iscritti: 154 Online: 0