Barca in buone condizioni di manutenzione. Lo scorso ottobre 2014 è stato eseguito il trattamento anti osmosi, e l\'albero è stato completamente revisionato. Il motore è l\'originale Renault Coach-Arcacron DX4, funzionante ma da revisionare. Il set vele comprende la randa steccata su rotaia con lazy bag, genoa avvolgibile su avvolgifiocco Furlex, spi e gennaker. Tutte le vele sono in buono stato e risalgono al 2000. Gli interni sono quelli classici del modello a tuga corta, con una cabina a poppa con 2 cuccette a murata, wc separato, carteggio sulla dritta, dinette con divani a murata trasformabili in cuccette con 2 cuccette di rispetto in alto, cucina e cala vele. La barca ha in dotazione l\'elica MaxProp, la passerella in alluminio, strumentazione completa e autopilota Garmin nuovo
Alla fine degli anni '60 Toni Pierobon aveva maturato l'idea
di far disegnare e costruire un monotipo, di non meno di 30 piedi
al galleggiamento (la misura minima ammessa all'Admiral's Cup),
insieme con un gruppo di altri undici armatori italiani, che potessero
conseguentemente competere tra di loro ad armi pari. Mise insieme
un sindacato che commissionò a Stephens un buon disegno,
quello dell'Alpa 12,70.
Restava solo da identificare un cantiere che potesse affrontare
la costruzione mantenendo e rispettando gli elevati standard qualitativi
di S&S. Pierobon individuò per questo l'Alpa SpA.
Come ha meticolosamente ricordato Davide Zerbinati (Alpa, 1998,
ricerca per una tesi di laurea), il titolare del cantiere, Danilo
Cattadori, uomo brillante e intelligente, non tardò a comprendere
che l'accettare la commissione da parte del "sindacato Pierobon"
per costruire una barca su disegno niente meno che di Sparkman
& Stephens, lo avrebbe proiettato per sempre e in via definitiva
nel mondo della grande cantieristica. Andò esattamente
così.
Cattadori accettò da parte dei nuovi committenti la sfida
e costruì l'Alpa 12,70, su progetto di Stephens, accettando
anche la supervisione dei periti del Lloyd's Register of Shipping
di Londra, che certificarono la barca in classe 100 A1 (condizione
che Pierobon aveva posto come essenziale e non negoziabile).
Secondo quanto viene riportato in un articolo pubblicato su Yachting
& Boating Weekly l'11 febbraio 1970 (pag. 11), in cui si parla
di questa nuova e prodigiosa barca voluta da Pierobon, l'Alpa
progettava di varare in pochi anni ben 135 esemplari della 12,70.
Per vari motivi ne vennero costruite "solo" quattordici
(una fu anche acquistata da Marivela, la sezione sportiva della
nostra Marina Militare). Apparentemente tutte le barche sono ancora
oggi naviganti. Purtroppo per costruire tutte le 12.70 ci volle
un periodo piuttosto lungo, e nel frattempo era stata introdotta
la nuova regola di stazza IOR (International Offshore Rule), che
penalizzava assai le barche concepite per la stazza RORC.
Forse anche per questa ragione Cattadori non portò a termine
l'ambizioso progetto, ciò nonostante le poche 12,70 varate
e naviganti si difesero nelle competizioni mediterranee, riportando
successi ammirevoli, soprattutto per la loro abilità (tipica
e caratteristica delle barche S&S) di bolinare, soprattutto
con vento fresco.
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