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Pierrette II

Alpa 12.70, tuga corta
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Cantiere: Alpa
Costruzione: 1969
Matriale: VTR
Disegno S&S: 1998
Lunghezza f.t.:
12.62 m
Lunghezza al gall.:
9.14 m
Larghezza:
3.42 m
Immersione:
2.00 m
Dislocamento:
8.000 kg
Zavorra:
4.100 Kg
Superficie Velica: 85.60 mq
Randa: 38.00 mq
Genoa 60.40 mq
Spinnaker:  
Motore: Renault
Pierrette II
 
Pierrette II   Pierrette II   Pierrette II   Pierrette II   Pierrette II
                 

Barca in buone condizioni di manutenzione. Lo scorso ottobre 2014 è stato eseguito il trattamento anti osmosi, e l\'albero è stato completamente revisionato. Il motore è l\'originale Renault Coach-Arcacron DX4, funzionante ma da revisionare. Il set vele comprende la randa steccata su rotaia con lazy bag, genoa avvolgibile su avvolgifiocco Furlex, spi e gennaker. Tutte le vele sono in buono stato e risalgono al 2000. Gli interni sono quelli classici del modello a tuga corta, con una cabina a poppa con 2 cuccette a murata, wc separato, carteggio sulla dritta, dinette con divani a murata trasformabili in cuccette con 2 cuccette di rispetto in alto, cucina e cala vele. La barca ha in dotazione l\'elica MaxProp, la passerella in alluminio, strumentazione completa e autopilota Garmin nuovo

Alla fine degli anni '60 Toni Pierobon aveva maturato l'idea di far disegnare e costruire un monotipo, di non meno di 30 piedi al galleggiamento (la misura minima ammessa all'Admiral's Cup), insieme con un gruppo di altri undici armatori italiani, che potessero conseguentemente competere tra di loro ad armi pari. Mise insieme un sindacato che commissionò a Stephens un buon disegno, quello dell'Alpa 12,70.

Restava solo da identificare un cantiere che potesse affrontare la costruzione mantenendo e rispettando gli elevati standard qualitativi di S&S. Pierobon individuò per questo l'Alpa SpA.

Come ha meticolosamente ricordato Davide Zerbinati (Alpa, 1998, ricerca per una tesi di laurea), il titolare del cantiere, Danilo Cattadori, uomo brillante e intelligente, non tardò a comprendere che l'accettare la commissione da parte del "sindacato Pierobon" per costruire una barca su disegno niente meno che di Sparkman & Stephens, lo avrebbe proiettato per sempre e in via definitiva nel mondo della grande cantieristica. Andò esattamente così.

Cattadori accettò da parte dei nuovi committenti la sfida e costruì l'Alpa 12,70, su progetto di Stephens, accettando anche la supervisione dei periti del Lloyd's Register of Shipping di Londra, che certificarono la barca in classe 100 A1 (condizione che Pierobon aveva posto come essenziale e non negoziabile).

Secondo quanto viene riportato in un articolo pubblicato su Yachting & Boating Weekly l'11 febbraio 1970 (pag. 11), in cui si parla di questa nuova e prodigiosa barca voluta da Pierobon, l'Alpa progettava di varare in pochi anni ben 135 esemplari della 12,70.

Per vari motivi ne vennero costruite "solo" quattordici (una fu anche acquistata da Marivela, la sezione sportiva della nostra Marina Militare). Apparentemente tutte le barche sono ancora oggi naviganti. Purtroppo per costruire tutte le 12.70 ci volle un periodo piuttosto lungo, e nel frattempo era stata introdotta la nuova regola di stazza IOR (International Offshore Rule), che penalizzava assai le barche concepite per la stazza RORC.

Forse anche per questa ragione Cattadori non portò a termine l'ambizioso progetto, ciò nonostante le poche 12,70 varate e naviganti si difesero nelle competizioni mediterranee, riportando successi ammirevoli, soprattutto per la loro abilità (tipica e caratteristica delle barche S&S) di bolinare, soprattutto con vento fresco.

 
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